E' interessante notare, a mio avviso, questo aspetto dell'affinità per due motivi. Il primo perché prima di sentirlo qui, non avevo mai sospettato che esistesse questa necessità di avere una certa affinità tra medium ed entità comunicante. E questa cosa la dice lunga sui sedicenti medium che sarebbero in grado - a comando - di evocare qualsivoglia entità, purché magari ciò avvenga dietro lauto compenso… Ma senza entrare in polemiche che a me personalmente interessano assai poco, qui viene chiarito un concetto - quello appunto di affinità - che ha attinenza con la nostra vita di tutti i giorni. L'attrazione che, pare, arbitrariamente sembriamo provare per certi individui, coi quali magari ci soffermiamo volentieri a chiacchierare, a mio avviso può essere in parte dovuta proprio a questa maggiore affinità, che trova spiegazione a livello delle esperienze avute nelle precedenti incarnazioni. Naturalmente molte, anzi moltissime altre sono le componenti che entrano in gioco in questa, chiamiamola semplicemente, "simpatia". E saranno gli interessi in comune, una situazione contingente molto simile, un'attrazione fisica, eccetera, eccetera. Tornando al discorso della medianità, abbiamo visto che tra le caratteristiche peculiari dello strumento vi sono anche caratteri di tipo fisico. Vediamo Francesco, dal Cerchio Ifior, come descrive queste caratteristiche:

Tra le varie domande che l'individuo si pone quando si trova di fronte ad un medium ve n'è una in particolare alla quale cercherò di dare una risposta. Questa domanda viene generalmente così formulata: l'individuo che funge da strumento, da tramite tra due dimensioni diverse, ha delle caratteristiche fisiche e psichiche che lo contraddistinguono dall'uomo comune, dall'uomo cioè che non possiede facoltà medianiche? Mi limiterò a rispondere alla prima parte della domanda, al primo quesito e cioè se esistono delle caratteristiche fisiche, lasciando ad altri il compito di rispondere sulle eventuali caratteristiche psichiche dello strumento. Da un punta di vista fisico, e meglio sarebbe dire anatomico, possiamo affermare che, per quanto riguarda la medianità di un certo livello compresa quella per cui si esplicano fenomeni fisici, esistono delle differenze che contraddistinguono l'uomo-medium dall'uomo comune. Queste differenze riguardano in particolare due ghiandole endocrine cerebrali e nella fattispecie l'epifisi o ghiandola pineale e l'ipofisi o ghiandola pituitaria, le quali nell'uomo-medium hanno uno sviluppo maggiore. Per la vostra scienza medica l'epifisi è essenzialmente preposta al controllo della crescita degli organi sessuali, tanto è vero che essa sembra avere il suo periodo di massima attività proprio nell'età puberale. E' in questo periodo che l'attività sessuale, come tutti voi sapete, si mette in moto ed è sempre in questo periodo che si ha un radicale cambiamento nell'individuo, non solo a livello fisico ma anche fisiologico. Come potete dedurre voi stessi, da quanto ho appena affermato sembrerebbe esistere una stretta relazione, quindi, tra energia sessuale e fenomeni medianici o paranormali in generale. Infatti è ben noto come un certo tipo di fenomenologia ha una sua prima estrinsecazione nel periodo dell'età evolutiva. L'ipofisi o ghiandola pituitaria, sembra avere diverse funzioni e quella che a noi interessa in particolare è quella di controllo sul funzionamento di tutte le ghiandole a secrezione interna, in particolare, poi, sulle gonadi o ghiandole sessuali in generale. Come potete constatare da voi stessi, anche questa ghiandola sembra essere strettamente connessa alla sfera sessuale; se ne deduce, quindi, che l'energia sessuale ha un ruolo molto importante per l'estrinsecazione dei fenomeni paranormali, e medianici nel nostro caso. A ben guardare si potrebbe anche dire che l'importanza di questi due organi era già conosciuta anche anticamente in particolare dalla cultura orientale; infatti i cultori del "terzo occhio" o dei "chakras" non facevano altro che tirare in ballo l'importanza, appunto, di queste ghiandole. Il "terzo occhio" è infatti identificabile, data anche la sua ubicazione, con l'epifisi; mentre i "chakras" altro non sono che punti ghiandolari da cui viene emanata l'energia, e, in particolare, uno di questi è coincidente con le ghiandole sessuali. Naturalmente quando si parla di maggiore sviluppo non si intende solamente uno sviluppo maggiore di dimensione, ma anche di attività, anche se questa attività è connessa pure alle dimensioni dell'organo. Non è certo questa la sede per cominciare un discorso riguardante non solo la morfologia, ma anche la fisiologia di questi organi, tuttavia queste nozioni elementari sono necessarie per la vostra comprensione della dinamica dei fenomeni medianici.


Bene, e per completare questo discorso, ora vediamo cosa ci dice Vito, sempre dal Cerchio Ifior, sugli aspetti invece psichici, che un medium per essere tale deve possedere:

Parlare delle caratteristiche psichiche del medium è un discorso assai complesso, anche perché, a differenza di quelle che sono le caratteristiche fisiche che possono essere generalizzate, le caratteristiche psichiche sfuggono ad ogni forma di schematizzazione. Tuttavia esistono delle qualità che contraddistinguono - o per lo meno dovrebbero contraddistinguere - l'uomo medium dall'uomo comune; queste qualità sono strettamente connesse, per logiche ragioni, all'evoluzione dell'individuo che funge da medium, da tramite. Dicevo "per logiche ragioni", in quanto l'acquisizione di determinate caratteristiche è legata al cammino evolutivo che l'individuo compie nel corso del suo pellegrinare nel mondo della materia. La caratteristica più importante e fondamentale è l'umiltà. Certamente l'essere medium porta, quasi inevitabilmente, l'individuo ad avere un ruolo di protagonista, in quanto coloro che in lui credono tendono a farlo divenire più bello di quanto sia, a idealizzarlo e forse a dipendere da lui. Ora, se quell'individuo che funge da medium non avesse una certa evoluzione, grazie a queste gratificazioni che provengono dagli altri, sarebbe sollecitato ad approfittare di queste occasioni per dominare gli altri, per sopraffarli, per prevaricarli; il vero medium, invece, grazie all'umiltà che gli fa comprendere che ciò che gli accade non gli appartiene e non è un suo merito, non pensa minimamente di usare il fenomeno di cui è protagonista per far presa sugli altri. Certo, se poi gli altri continueranno a idealizzarlo o ad aspettarsi da lui chissà che cosa, beh! Chiaramente questo resterà un problema dell'altro e non del medium, il quale sa che ciò che gli accade è un servizio reso all'umanità, è una missione e in quanto tale ha lo scopo non di portare gratificazione personale, plauso od onori, ma benessere, verità e, perché no, conforto all'umanità intera.


Un Cerchio è composto dal medium (o "dai" medium), ma è anche composto dai membri che presenziano alle sedute medianiche. A dire il vero il concetto di Cerchio è più ampio di così, ma per ora accontentiamoci di prendere in considerazione questi due elementi. Abbiamo visto come dovrebbe essere il medium, ed ora spostiamo la nostra attenzione agli altri componenti che partecipano più o meno attivamente alla seduta. Sinceramente, l'autore di queste pagine non può certo definirsi un esperto in materia, ammesso che si possa essere davvero esperti di cose del genere. Che dire dei membri del Cerchio? Se vogliamo considerare chi partecipa alla seduta non si può far altro che raccomandare di andarci cercando di essere quanto più equilibrati possibile, e magari spinti anche da un po' di amore, se non per chi ci sta seduto accanto nel buio o per qualche caro rimasto a casa, almeno un po' di amore per se stessi. Per chi è nuovo a questo tipo di esperienza è difficile raggiungere subito la migliore disposizione (io non ci sono riuscito), ma almeno ci sono un po' di atteggiamenti inutili se non addirittura dannosi, che si possono evitare. Cito per esempio la tendenza a "sforzarsi" di donare energia agli strumenti. Credo che qualunque tipo di sforzo generi un certa tensione che invece di liberare il fluire delle energie, lo blocca. E alla fine della seduta saremo inutilmente esausti. Poi sono ovviamente da evitare tutti quegli atteggiamenti che turbano il proprio equilibrio, come pensare ai propri problemi quotidiani o sentirsi animati da manie di protagonismo e così via. Tutto sommato si tratta di comportarsi allo stesso modo di quanto si dovrebbe fare nella vita di tutti giorni, a ben pensarci. Poi, naturalmente, tutto dipende dalla situazione contingente. Di solito un medium esperto, con Guide altrettanto in gamba spesso non verrà più di tanto influenzato dalla disposizione dei presenti, mentre al contrario una medianità in via di sviluppo sarà più fragile e richiederà tutta la concentrazione possibile. Dovrei forse adesso disquisire sulle differenze tra medianità con trance a incorporazione (tipica del Cerchio Firenze 77), in cui le entità prendono letteralmente possesso del veicolo Fisico del medium il quale resta inconsapevole di quanto accade, o della trance detta forse non del tutto propriamente "telepatica" (Cerchio Ifior), in cui tutti i corpi del medium se stanno al loro posto, e l'entità prende i contatti con essi, mentre il medium rimane vigile e può sentire quello che viene detto. Da un punto di vista pratico le differenze sono grandi, anche se il risultato che si può osservare dall'esterno può essere molto simile. Come già ho accennato non sono certo un esperto, e più si va sugli aspetti tecnici più le possibilità che io prenda una "cantonata" aumentano. Se vuoi davvero saperne di più non esitare comunque a contattarmi, perché credo di poterti mettere in contatto con qualcuno di certo più esperto di me.Ma avevo promesso che avrei lasciato una definizione di Cerchio, ed eccola qua. Ne parla Alan, dal Cerchio Firenze 77

Miei cari amici, è Alan che si rivolge a voi, ossia una delle voci che parlano nelle comunicazioni ricevute dal Cerchio Firenze 77, voci che concorrono tutte a formarne una sola: la voce dell'ignoto. Il Cerchio Firenze 77 è un consesso di amici che si riuniscono con un soggetto dotato di poteri paranormali e che sono testimoni di comunicazioni di ordine etico-filosofico e di fenomeni che hanno il solo scopo di mostrare l'origine delle comunicazioni stesse. Ma che cosa sia il Cerchio Firenze 77, e che cosa si proponga, lo ha detto molto bene il Maestro Dali ultimamente. Egli afferma che è molto più chiaro dire che cosa non è il Cerchio, perché umanamente, fisicamente, non esiste. Infatti, non è un'organizzazione né un organismo, non è un'associazione né un gruppo, non è una setta né una consorteria; esiste solo idealmente, costituito da tutti coloro che intimamente condividono la concezione della Realtà che i Maestri cercano di illustrare. Non esistono sottoscrizioni e soprattutto ufficiali rappresentanti, perché nessuno può considerarsi depositario della concezione che i Maestri illustrano, in quanto ciascuno recepisce soggettivamente e quindi limitatamente. Esistono i testi delle comunicazioni, che costituiscono la fonte diretta delle cognizioni, e ciascuno deve comprendere quelli, non l'interpretazione che altri hanno di essi. Ciascuno deve accettare solo ciò che torna alla sua logica e la Verità che condivide diviene sua Verità. Non esiste plagio: la Verità non è un'idea: essa è di tutti. Che cosa si propone il Cerchio? Essendo il Cerchio solo una figura ideale, non ha nessun proposito né azione a livello collettivo. Quello che ciascuno si sente di fare lo fa a titolo personale, e se ne assume tutta la responsabilità. Non esiste volontà di fare proseliti o di imporre le proprie opinioni e convinzioni. I Maestri stessi si rivolgono solo a chi cerca perché non è soddisfatto di ciò che sa dalla scienza, dalla filosofia, dalla religione. Essi sono portatori di una concezione e visione della Realtà che risponde a tutte le domande che, non trovando altrove risposta, creano angoscia e smarrimento; ma non hanno alcun proposito di diffondere né tanto meno imporre tale concezione. La diffusione che è avvenuta e può avvenire è spontanea, non provocata; avviene grazie al consenso liberamente manifestato di chi è venuto a conoscenza dell'insegnamento attraverso alla lettura dei libri pubblicati.

E adesso, spero, anche un pochino attraverso questo sito che tu stai leggendo. Come vedi la definizione di Cerchio non va ristretta ai soli membri che frequentano attivamente le sedute, ma tende ad essere la più vera e ampia possibile, includendo principalmente chi riesce a fare proprie queste conoscenze, soprattutto applicandole alla sua vita di tutti i giorni. E se poi riuscirà a fare questo senza mai aver potuto assistere a quel miracolo che sono le riunioni medianiche, tutto sommato potrà essere ancora più "meritevole" di chi invece ha potuto usufruire di quell'ulteriore stimolo e aiuto. Ho voluto fornirti una vaga idea almeno di cosa fosse un Cerchio, ma in realtà non basterebbe un libro intero per esaurire questo argomento. Potrei parlarti dei fenomeni fisici che si sono verificati, delle attività del Cerchio Ifior con cui sono in contatto, ma tutto ciò esula dagli scopi di questo sito e tutto sommato puoi sempre domandarmi chiarimenti tramite e-mail.

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